Angelo PLAITANO e Daniela DENTATO

Operatori del Turismo Esperienziale

Angelo PLAITANO e Daniela DENTATO

Operatori del Turismo Esperienziale

Biografia

La Danza del Cuore; alla (ri)scoperta della Tarantella
La Tarantella è una delle forme di danza più note al mondo, ma siete sicuri di conoscerne tutti i segreti? Angelo e Daniela, Operatori del Turismo Esperienziale, ci racconteranno la loro storia e quella di questa antichissima forma di danza basata sulle emozioni, che racconta l’Italia che fu.
Volete presentarvi?
Siamo Angelo Plaitano e Daniela Dentato, veniamo da Salerno e più precisamente da Fisciano e siamo marito e moglie. Nella vita siamo musicisti e ci occupiamo da qualche anno di animazione territoriale. Il nostro interesse è rivolto soprattutto al mondo delle tarantelle e delle danze tradizionali del Sud Italia. Da molti anni organizziamo corsi all’interno del nostro territorio per diffondere la cultura delle danze tradizionali, importanti per conoscere il passato, ma anche il presente della nostra terra. La danza è espressione di emozioni e il nostro obbiettivo è trasmettere proprio questo.
Com’è avvenuto il contatto con il Progetto Artès?
Il progetto era pubblicizzato all’interno del sito del Comune di Baronissi e annunciava l’inizio del corso di formazione per diventare Operatore del Turismo Esperienziale. Come già detto, da anni ci occupiamo di animazione territoriale e la nostra passione principale concerne il mondo delle tarantelle, danze che fanno leva sulle emozioni e sulle esperienze vissute da chi balla. In questo senso il progetto Artès ci è da subito sembrato un modo di completare il nostro profilo professionale e il nostro percorso. Abbiamo partecipato entrambi al corso, date le nostre competenze in ambiti diversi (n.d.a Angelo è un musicista e Daniela una danzatrice); unirle assieme è stata la nostra forza.
Perché avete deciso di diventare Operatori del Turismo Esperienziale?
Fin dal momento in cui ci siamo avvicinati al mondo delle tarantelle, abbiamo notato il grande interesse sia dei locali, sia dei turisti stranieri. Abbiamo capito da subito che parlare ai turisti, a chi per la prima volta si avvicina al mondo delle danze popolari del Sud Italia è molto complesso, non trattandosi di un prodotto fisico e materiale che si può esporre in vetrina. Volevamo qualcosa che facesse entrare la gente “dentro” l’esperienza per viverla a 360 gradi. Quando abbiamo capito di cosa si occupava l’Operatore Artès, abbiamo realizzato che era quello che stavamo cercando da anni. Dietro la semplice parola “tarantella” c’è tutto un mondo da scoprire, fatto di tradizioni, emozioni e storia. La nostra passione ci ha spinti a fare questo ulteriore passo.
Potete dirci di cosa tratterà la vostra storia?
La nostra Storia si chiama “L’eredità della tarantella”. Racconta la storia di una famiglia di Paestum, la famiglia Bellelli. Il barone Bellelli, che aveva molti possedimenti a Paestum, scrisse il proprio testamento lasciando agli eredi un’importantissima eredità: diffondere la tarantella con una festa in cui coinvolgere tutti i danzatori del luogo. Noi, in qualità di esperti, siamo stati chiamati per insegnare e tramandare la tarantella. È ovviamente un pretesto per far conoscere i rituali di questa danza popolare, ancora vivi in Campania, ma quasi del tutto sconosciuti a chi non abita questi territori. Quelli della tarantella non sono solo passi di danza, ma gesti con significati, emozioni e tradizioni antichissime. Questo è in sintesi quello che facciamo, diamo la possibilità a queste persone di essere danzatori in prima persona e di vivere l’esperienza di una vera festa popolare all’interno della tenuta della famiglia Bellelli. Indosseremo dei costumi tipici e dell’epoca, costumi poveri legati al mondo dei contadini e suoneremo gli strumenti tipici della tradizione: tamburi, castagnette, tamburi a cornice. Gli “oggetti scenici” che useremo saranno quindi semplici, modesti, ma è proprio quando si fa leva su qualcosa di molto semplice che il messaggio arriva al cuore della gente. Le tarantelle sono tante, diverse, cambiano di regione in regione, di provincia in provincia, sono una “famiglia di danze” che fa parte di tutto il territorio del Sud Italia ed è una delle forme di danza più antiche e note al mondo.
Qual’è il vostro sogno nel cassetto?
Il nostro sogno è avvicinare più persone possibili al mondo della tarantella, soprattutto straniere che magari non conoscono per niente queste danze. Far vivere delle esperienze che sono belle e uniche. Speriamo di veicolare l’interesse di molte persone verso questa danza.
Intervista di Alice Mion

 

 

 

 

 

 

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