Biografia
Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca nel 2006 in Topografia antica presso l’università di Salerno. Dal 1986 si occupa esclusivamente di ricerche archeologiche subacquee e ha svolto attività di collaborazione presso varie Soprintendenze Archeologiche (Etruria, Napoli, Salerno, Basilicata, Caltanissetta).
Arminio è nato e vive a Bisaccia, in provincia di Avellino. Collabora con il Corriere della sera, Il manifesto e Il Fatto Quotidiano[senza fonte].
È documentarista e promotore di battaglie civili: si è battuto, ad esempio, contro l’installazione delle discariche nel Formicoso e contro la chiusura dell’ospedale di Bisaccia[senza fonte].
Nel 2009, con Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia, è stato candidato al Premio Napoli[1].
Roberto Saviano ha definito Franco Arminio «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato»[2], citando un suo passo: «Venticinque anni dopo il terremoto dei morti sarà rimasto poco. Dei vivi ancora meno»[3]. Il 29 novembre 2010 sempre Roberto Saviano legge una poesia di Arminio in prima serata su Rai 3 nella quarta e ultima puntata di Vieni via con me, nel corso di un monologo sul terremoto dell’Aquila del 2009[4].
Nel luglio 2011, con Cartoline dai morti ha vinto il premio Stephen Dedalus per la sezione “Altre scritture”[5].
Con Terracarne, edito da Mondadori, ha vinto il premio Carlo Levi e il premio Volponi[6].
Dal 2012 organizza nel mese di agosto ad Aliano ed è il direttore artistico del Festival della paesologia “La luna e i calanchi”[7][8].
Nel 2014 si candida nel collegio Sud alle elezioni europee nella lista L’Altra Europa con Tsipras[9], ma non viene eletto.
Nel 2015 fonda la “Casa della paesologia”[10] a Trevico, il comune dell’Irpinia più elevato in altitudine nonché antica sede della Baronia.
Nel 2018 gli è stato assegnato il Bronzo dorato all’Arte poetica al Festival Animavì – Cinema d’animazione e arte poetica. Ha ricevuto anche il Premio Brancati per Cedi la strada agli alberi del 2017[11].
Nel 2019 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria da parte del comune di Acri (CS) per l’impegno profuso nella difesa e nella valorizzazione delle aree interne[12].
Nello stesso anno si candida alla carica di sindaco di Bisaccia, arriva secondo (su due candidati) e viene eletto come capo della minoranza al consiglio comunale[13].
Per essersi distinto nelle scienze ambientali e naturalistiche, il 15 maggio 2021 gli viene assegnato il Premio Ecologia della Città di Varese 2020 dedicato a Salvatore Furia, fondatore della “Società astronomica G.V. Schiaparelli” di Varese-Campo dei Fiori[14].
Il 5 febbraio 2022 una sua poesia viene letta dall’attore Filippo Scotti durante la serata finale del Festival di Sanremo[15].