I luoghi di Storiæ 2021

Vacanze-estate-2020-ad-ischia

Ischia

L’isola più grande del golfo di Napoli è oggi una meta popolarissima, frequentata in tutte le stagioni dal turismo internazionale, grazie anche ad un clima particolarmente mite. Il paesaggio di straordinaria bellezza le ha fatto meritare il nome di Isola Verde: la fertilità dei suoi terreni, da cui nascono celebri vini, produce fioriture meravigliose. Oltre alle grandi attrattive paesaggistiche e balneari, ciò che rende Ischia una meta irrinunciabile sono le sue terme, famosissime per la qualità delle acque e per gli scenari che fanno da sfondo a stabilimenti e parchi termali. Il patrimonio dell’isola è immenso: 29 bacini, centinaia di sorgenti e fumarole. Lo sfruttamento a scopi terapeutici delle acque termo-minerali si perde nei millenni e ha contribuito a diffondere la fama dell’isola in tutto il mondo, attirando l’attenzione dei viaggiatori, affascinati dall’idea di potersi curare in modo naturale in un paesaggio splendido e incontaminato.                                                                                                                                                      Accanto alle terme, infatti, il vanto maggiore dell’isola è la natura: paesaggi che rapiscono lo sguardo, con valli e colline, scogliere e spiagge, boschi e montagne.                                                                                                        Per raggiungere Ischia, consulta gli orari dei traghetti e degli aliscafi: https://www.traghetti-ischia.info/

(da: http://incampania.com/location/ischia/)

Torre del Mulino

Via Champault – Spiaggia dei Pescatori, Ischia

torre del mulino

In una incisione di Philippe Hackert, appare isolato sulla collinetta di pietra magmatica della Mandra, un solo edificio a cupola, probabilmente edificato alla fine del XVIII secolo. Nel 1871 il comune di Ischia lo acquistò e l’ambiente circolare a cupola, utilizzato originariamente come cappella, fu inglobato nella costruzione del carcere mandamentale che risultò composto da vani rettangolari al piano terra, adibiti a celle per i detenuti, da un primo piano e da alcuni locali cantinati. Alla fine degli anni Settanta il carcere fu dismesso. Nel decennio successivo, durante lavori di manutenzione ordinati dal Comune, si verificò il crollo di buona parte dei locali al primo piano e al piano terra. L’area dell’ex carcere fu successivamente recuperata e destinata a spazio polivalente per attività sociali e culturali. La struttura fu denominata  Torre del Mulino in quanto un mulino a vento compare, su quella collinetta, nella mappa del Cartaro inserita nel libro di Giulio Jasolino (1588).

Biblioteca comunale Antoniana

Rampe s. Antonio, 5 Ischia

biblioteca

L’edificio religioso e il complesso conventuale risalgono alla prima metà del XVIII secolo, quando ebbero  luogo lavori di rifacimento  dell’antico monastero, con annessa chiesa, fondati dai frati francescani  nel 1225 e che l’eruzione dell’Arso aveva distrutti in buona parte nel 1301. Dal Settecento e fino al primo decennio del Novecento, con alterne vicende seguite alla soppressione degli ordini religiosi nel 1806  , il complesso conventuale fu occupato dalle monache dell’ordine delle Clarisse. L’ala dell’ edificio occupata dalla Biblioteca comunale fu utilizzata, dagli anni Venti in poi del Novecento, come sede scolastica. Dal 1944, epoca della sua fondazione, vi ha sede  l’ente morale Centro Studi Isola d’Ischia. Nel 1953 fu inaugurata la Biblioteca Antoniana, voluta da mons. Onofrio Buonocore. Dopo lunghi periodi di abbandono, negli anni Ottanta la Biblioteca fu rilevata dal Comune e, dopo i lavori di restauro e ristrutturazione funzionale realizzati negli anni Novanta,  fu riaperta al pubblico. La Biblioteca comunale, afferente il polo bibliotecario provinciale, offre una serie di servizi culturali ed è sede di numerose iniziative e manifestazioni.

tel: 0813333255
email: [email protected]

Convento dei frati Minori

Piazza Municipio,1  Forio

convento frati minori

Il convento fu fondato, con la chiesa, nel 1646 dall’Università di Forio, con il concorso popolare. Con la soppressione dei monasteri  fu adibito a scuola pubblica neldecennio francese e fu poi trasformato in Casa comunale, riservando alcuni locali ai frati rimasti ad attendere al culto dell’attigua chiesa di s. Francesco.  A piano terra si sviluppa il chiostro dove, negli archi sulle pareti, sono visibili tracce di affreschi dipinti da Filippo Balbi nel 1835. Gli ambienti al piano superiore si articolano solo lungo tre lati. Restaurato in questi ultimi anni, l’edificio attende di essere riutilizzato come sede municipale o come spazio polivalente.

Villa Arbusto

Corso A. Rizzoli  194, Lacco Ameno

arbusto

La pregevole costruzione di Villa Arbusto, che risale al 1698, ha subito nel corso degli anni frequenti passaggi di proprietà. Dagli eredi Monti passò al signor Nicolò de Simone della città di Napoli. Nel 1805 vi abitava la contessa di Conversano, erede del duca di Acquaviva. Passata ai Rizzoli, che vi apportarono “intense modifiche interne”, fu espropriata – con decreto del 24 novembre 1952- e destinata come sede del Museo archeologico.                                                                                                                                                                    Il complesso si articola in vari edifici di cui il principale è composto da un piano rialzato e da un primo piano. Un secondo edificio, con funzioni di dipendenza, rivela un gusto neoclassico. Un altro edificio, a pianta quadrata, è adibito a cappella mentre una ulteriore costruzione di epoca recente, nota come Villa Gingerò, chiude il complesso che comprende anche un ampio giardino. A Villa l’Arbusto si trovano il Museo dedicato ad Angelo Rizzoli e il Museo archeologico Pithecusae. Il complesso è utilizzato inoltre come spazio polivalente per manifestazioni artistiche e culturali.

Tel.: +39. 081 996103 / 081. 3330288

e-mail: [email protected]

sito web:  www.pithecusae.it

Il Museo di Villa Arbusto è aperto dal martedì alla domenica (lunedì chiuso) dalle ore 9:00 alle 13 e dalle 17:00 alle 20:00.

Villa Rosica

Piazzetta Alfred Rittmann,1  Ischia

villa rosica

Eduardo Colucci, esponente della scuola pittorica napoletana, insieme al fratello Vincenzo, si stabilirono ad Ischia sul finire degli anni ’30 del secolo scorso, e, nella splendida cornice di Villa Rosica a  Ischia, formarono un cenacolo che accolse artisti, letterati e stelle del cinema. Nella villa soggiornò per lunghi periodi Luchino Visconti, che qui preparò alcuni lavori teatrali e cinematografici. Frequentatori assidui della villa furono lo scrittore Jean Anouilh, gli attori Anna Magnani, Vittorio Gassman, Eduardo De Filippo e Jean Marais, il pittore Carlo Carrà. Villa Rosica,  che negli anni ha subito varie trasformazioni, ha conservato, con la splendida terrazza sul mare, il fascino di quegli anni in cui l’isola d’Ischia diventava luogo cosmopolita di artisti e intellettuali.