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23
Mag

“Chiamami ancora amore” – La scuola della reciprocità e del dialogo

“Chiamami ancora amore” – La scuola della reciprocità e del dialogo

 
Una lectio magistralis piena di “amore”, quella di Roberto Vecchioni, dono di inestimabile valore educazionale alle scolaresche ischitane e procidane, presenti a questo magnifico incontro di parole. Il secondo evento 𝑷𝒓𝒐𝒍𝒐𝒈𝒐 del V Festival STORIÆ, archeologia e narrazioni, è stato promosso dal Liceo “G. Buchner” con il sostegno dell’Assessorato all’Istruzione della Regione Campania e il patrocinio del Comune di Ischia.
 

Roberto Vecchioni e la sua giovinezza ad Ischia

 
Roberto Vecchioni ha introdotto la lezione alle numerose scolaresche di Ischia e Procida ripercorrendo la sua vita da ragazzino: nel 1955, da appena undicenne, venne a contatto con la squadra del famoso archeologo Giorgio Buchner che effettuava gli scavi archeologici a San Montano in Lacco Ameno ed ebbe l’onore di vedere da vicino la recente scoperta, la Coppa di Nestore, patrimonio di eccelso valore antico, datato otto secoli prima di Cristo. «Cominciai a chiedere di cosa si trattasse e mi dissero che era un coppa greca antichissima, e che era stata trovata in una tomba. In questa isola di Ischia, mi spiegavano, erano arrivati da lontano dei Greci dall’Eubea, un’isola che sta ad Est della Grecia; mi chiedevo il perché i Greci fossero venuti qui. All’epoca Ischia non aveva un nome particolare; i Fenici l’avevano chiamata Scheria, che significa “nera”, “scura”, perché era scura a causa della lava. Ulisse, quando è arrivato all’isola dei Feaci, dirà che è arrivato all’isola di Scheria, che non è alla parte di Itaca, l’isola dei Feaci è questa, Ischia».
 

Lezioni di vita in musica 

 
Il professore ha proseguito la lectio parlando del suo smisurato amore per la lingua greca, del “brivido” che lo colse e che mai più l’ha abbandonato, e di come la vita ed il mondo siano costituiti da armonie ancestrali che si rincorrono e percorrono. Attraversando le vicende di Edipo a Colono, Vecchioni è giunto al suo magnifico rapporto con la poetessa Alda Merini, con la quale ha trascorso un frangente di vita importante e felice. La lectio è terminata con un momento di grande gioia, e le parole della sua famosa “Chiamami sempre amore”, hanno conquistato i giovani studenti, che con i loro smartphone hanno reso questo brano un concerto di luci.
 
L’evento dedicato agli studenti delle scuole dell’isola è stato promosso dal Liceo Statale Giorgio Buchner con il sostegno dell’Assessorato all’Istruzione e alle Famiglie – Comune di Napoli della Regione Campania e la collaborazione del Comune d’Ischia e del Festival STORIÆ, archeologia e narrazioni.
 
“La scuola della reciprocità e del dialogo è raccontare storie, e lasciar parlare anche il silenzio. Pungolarsi, emozionarsi, cercare verità alternative. Perché una lezione sia davvero magica ci vuole qualcuno che sappia trasmettere il suo sapere e qualcuno che sappia ascoltarlo. Occorre volare, e poi atterrare, tutti insieme. Così, mentre lo specialissimo professore che abita queste pagine parla di Socrate o di Ulisse, viaggiando leggero nel tempo – dalla guerra di secessione a Fabrizio De André, dal Vangelo a Spoon River, da Saffo ad Alda Merini -, veniamo tutti trasportati in un altrove dove la cultura è qualcosa di vivo, di scintillante, che fa luce – da sempre e per sempre – sul nostro buio” (dalla presentazione dell’ultimo libro di R. Vecchioni, 𝐿𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑜𝑙𝑜 𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜, Einaudi, Torino).
 
 
 
 
 
 
 
 

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